Gli americani da decenni “risiedono” in Sicilia nelle basi militari autonome (più o meno) dove sventola la bandiera a Stelle e strisce. I cinesi hanno “occupato” il commercio spicciolo (e meno spicciolo) ma la loro bandiera non l’hanno alzata sui pennoni, in cambio hanno messo le “lanterne rosse” a segnare il loro spazio vitale. Gli arabi comprano alberghi e immobili. I russi gli impianti petrolchimici. Ma quanti stranieri “risiedono” in Sicilia? E quale è l’effettiva popolazione dell’Isola?
L’ultimo dato statistico offerto dalla Regione, indica in poco più di cinque milioni (per l’esattezza 5.094.937) i residenti in Sicilia: meno nascite ( meno 3,9 per cento) ma una crescita di abitanti di 95mila unità, pari all’1,9 per cento. L’incremento dei residenti è dovuto alla presenza di stranieri, poco più di centomila. Questi i dati risalenti al 2013 in quanto si è avuto un ulteriore incremento del 16,5 per cento del numero degli stranieri (sempre secondo le statistiche della Regione) che, quindi, nell’Isola sarebbero in 162.408. In compenso si registra un calo dei residenti siciliani (meno 5.147).
A nostro avviso la presenza straniera di residenti è molto più alta: le statistiche, infatti, si basano sui dati certi, cioè sui residenti che hanno regolarizzato la loro posizione, ma quanti sono veramente gli stranieri che non risultano in alcun registro? Non ci riferiamo ai migranti che si sono insediati stabilmente in Sicilia trovando lavoro (in “nero”) nelle campagne e sfuggono a un controllo diretto, ma in special modo alla massa di cinesi e asiatici (e di quant’altra provenienza) che nei gangli lavorativi si sono inseriti in quasi tutte le province isolane, la maggior parte dei quali forse non ha dichiarato una residenza fissa. Il numero degli stranieri presenti in Sicilia “ragionevolmente” è più alto di quello presentato nelle statistiche ufficiali, e la reale popolazione della Sicilia non è documentabile, almeno fino a questo momento.
Un altro fattore che riteniamo significativo, è costituito dalla presenza dei militari statunitensi dislocati nelle varie basi sparse in tutto il territorio: in questo caso si tratta di presenze “rinnovabili” in quanto la ferma dei militari americani è considerata temporanea, cioè “a tempo”. E pur sempre si tratta di “residenti” in quanto non sono i vacanza o di “passaggio”. Un fattore che nelle statistiche può avere una incidenza e che non è stato messo nel conto.
Di “passaggio-stabile residenziale” sono pure i russi, con i loro investimenti nel settore petrolchimico, gli arabi, con i loro investimenti nel settore alberghiero, i cinesi, con i loro investimenti commercio e nel comparto portuale. E’ indubbiamente vero: gli stranieri in Sicilia costituiscono una minoranza. Una minoranza che, però, ha occupato posti chiave: quello militare (USA), quello del commercio e dei porti (Cina), quello alberghiero-immobiliare (Paesi arabi), quello industriale (Russia). C’è da chiedersi fino a quando la bandiera siciliana svetterà dai balconi della Regione…